Quando la non-notizia si traveste da notizia
Stamattina, navigando tra i meandri di questo "virtuale sempre piů stranamente reale" ho trovato una "notizia-non-notizia"... di che si tratta? In poche parole: Google ha annunciato che nelle sue news verranno inseriti anche i comunicati stampa provenienti da aziende e da lobby.
La voce di chi ha gridato "allo scandalo" ancora riecheggia rimbalzando tra un sito e l'altro, tra un server e l'altro... il giornalismo č in allarme, il popolo della rete, arrabbiato, decreta che ŤGoogle News č morto!ť.
Tutto č iniziato il 5 aprile scorso, con l'articolo di un giornalista americano, Andrew Orlowski, su
The Register . Titolo "Google News: press releases are OK - Official!". Si tratta certo di un duro colpo alla deontologia professionale dei giornalisti. Ma come... nessun filtro? Ora ci mettiamo a pubblicare come news pure gli starnuti di Bill Gates? Come distinguere la vera notizia da quella "montata" ad hoc per vendere piů auto, piů pannolini, piů dentifrici? Del resto oggi le aziende non chiedono piů solo un supporto giornalistico ai propri uffici stampa... ma un sostegno forte alle campagne di lancio, di promozione, di vendita... che si possa, perň, fregiare del blasone di "notizia"... Ricordo ancora quando, scherzando, e forse precorrendo quanto accaduto su Google, dissi ad un mio amico, giornalista di un'importante testata radiofonica nazionale... ŤDovreste iniziare a mandare anche informazioni sui prodotti, tanto ormai fanno notizia pure quelliť e lui mi rispose ŤMa sei fuori?ť. Strano... mi sono detta... sarň pure fuori ma i passaggi della Fiat e di altri grandi marchi automobilistici al TG1 e al TG5 me li ricordo bene, quando uscivano un nuovo modello di auto... li chiamavano servizi...
Con questo lungi da me l'idea di affermare che tutta l'informazione oggi sia inquinata dal "comunicato stampa" aziendale. Credo che la prima distinzione tra una notizia e una non-notizia sia l'interesse del pubblico a conoscerla e la serietŕ dei giornalisti nel trarne gli aspetti meno correlati alle logiche pubblicitarie. Perché in tutta onestŕ per me non č un problema, da lettore, sapere che un'azienda č seria e che fa prodotti di qualitŕ, ma č un problema, da giornalista, rendere oggettivi e condivsi i criteri di selezione di tali notizie...
Ah... un dubbio... no ai "comunicati stampa" di aziende che vorrebbero vendere di piů i propri prodotti... ok. Ma con i "comunicati stampa" di Paesi che vorrebbero esportare di piů la propria politica e i propri sistemi, come la mettiamo? Anche lě ci sono in ballo grossi guadagni...
Chissŕ, magari č solo una questione di target!!!!
ŤUn buon non-compleanno a me.... un buon non-compleanno a te...ť (Testo della canzone cantata dal Bianconiglio e dall'Orologiaio Matto in
Alice nel Pese delle Meraviglie di Lewis Carroll)