Vive la difference!
Eccomi qui reduce da una mattinata in cui sole, traffico e appuntamenti di lavoro metterebbero a dura prova anche gli spiriti piů docili. E considerato che io non lo sono poi cosě tanto...
Beh, in ogni caso dopo un risveglio che non auguro al mio peggior nemico e un forsennato tentativo di recuperare tempo facendo dannare piů di un automobilista ho iniziato la mia giornata con uno dei temi piů triti, discussi, ragionati, ma mai risolti di questa nostra bella e moderna societŕ: il trattamento previdenziale e assistenziale. No, no, non il mio... figuriamoci... a me la pensione non me la daranno neppure... allo scoccare della mia etŕ pensionabile, che per allora sarŕ attorno ai 97 anni per gli uomini e 115 per le donne (limiti fondati sull'equitŕ sociale e sessuale perché si sa... si vive piů a lungo e le donne campano piů degli uomini...) qualche anima compassionevole mi metterŕ un po' di cianuro nel latte e caffč... tanto per non farmi provare la disperazione di non avere nemmeno un misero e solitario euro di pensione dopo quasi cento anni di contributi versati...
In ogni caso anche oggi c'č poco da ridere.
Ho, infatti, scoperto non solo che il Welfare State, parola con cui si sono riempiti in passato e si riempiono ancora oggi in molti la bocca, č una vera e propria chimera (come a me pare, a questo punto, sia anche la democrazia) ma addirittura esistono pensionati di serie A, di serie B per poi passare direttamente a quelli di serie Z.
Non tutti sanno, infatti, che le cosiddette pensioni sociali (quelle in pratica erogate a chi non ha lavorato nel corso della propria vita ma che in un Welfare State che si rispetti devono lo stesso garantire un'esistenza dignitosa al cittadino) per decreto saranno portate a 516,46 euro al mese.
Una conquista? Una decisione giusta? Sicuramente, ma qualcuno ha per caso notato che in questo modo sono diventate superiori alle pensioni mensili integrate al minimo che spettano invece a chi ha lavorato e versato per una vita i contributi previsti dalle leggi vigenti (e che sono pari a 392,69 euro)?. E non c'č nulla nella nuova finanziaria che faccia supporre un intervento che sani tale assurdo.
Se ci mettiamo poi che l'ISTAT (istat.it) ha stabilito che il reddito entro cui definire la "povertŕ relativa" per un individuo č di 486,13 euro al mese, esce fuori che a chi lavora e paga i contributi il nostro bel Welfare State non garantisce nemmeno la sopravvivenza che invece assicura a chi non ha mai lavorato....
Modo decisamente originale per far espoldere una bella 'guerra tra poveri' in uno dei Paesi piů ricchi...