venerdì, luglio 12, 2002

Vive la difference!

Eccomi qui reduce da una mattinata in cui sole, traffico e appuntamenti di lavoro metterebbero a dura prova anche gli spiriti piů docili. E considerato che io non lo sono poi cosě tanto...
Beh, in ogni caso dopo un risveglio che non auguro al mio peggior nemico e un forsennato tentativo di recuperare tempo facendo dannare piů di un automobilista ho iniziato la mia giornata con uno dei temi piů triti, discussi, ragionati, ma mai risolti di questa nostra bella e moderna societŕ: il trattamento previdenziale e assistenziale. No, no, non il mio... figuriamoci... a me la pensione non me la daranno neppure... allo scoccare della mia etŕ pensionabile, che per allora sarŕ attorno ai 97 anni per gli uomini e 115 per le donne (limiti fondati sull'equitŕ sociale e sessuale perché si sa... si vive piů a lungo e le donne campano piů degli uomini...) qualche anima compassionevole mi metterŕ un po' di cianuro nel latte e caffč... tanto per non farmi provare la disperazione di non avere nemmeno un misero e solitario euro di pensione dopo quasi cento anni di contributi versati...
In ogni caso anche oggi c'č poco da ridere.
Ho, infatti, scoperto non solo che il Welfare State, parola con cui si sono riempiti in passato e si riempiono ancora oggi in molti la bocca, č una vera e propria chimera (come a me pare, a questo punto, sia anche la democrazia) ma addirittura esistono pensionati di serie A, di serie B per poi passare direttamente a quelli di serie Z.
Non tutti sanno, infatti, che le cosiddette pensioni sociali (quelle in pratica erogate a chi non ha lavorato nel corso della propria vita ma che in un Welfare State che si rispetti devono lo stesso garantire un'esistenza dignitosa al cittadino) per decreto saranno portate a 516,46 euro al mese.
Una conquista? Una decisione giusta? Sicuramente, ma qualcuno ha per caso notato che in questo modo sono diventate superiori alle pensioni mensili integrate al minimo che spettano invece a chi ha lavorato e versato per una vita i contributi previsti dalle leggi vigenti (e che sono pari a 392,69 euro)?. E non c'č nulla nella nuova finanziaria che faccia supporre un intervento che sani tale assurdo.
Se ci mettiamo poi che l'ISTAT (istat.it) ha stabilito che il reddito entro cui definire la "povertŕ relativa" per un individuo č di 486,13 euro al mese, esce fuori che a chi lavora e paga i contributi il nostro bel Welfare State non garantisce nemmeno la sopravvivenza che invece assicura a chi non ha mai lavorato....
Modo decisamente originale per far espoldere una bella 'guerra tra poveri' in uno dei Paesi piů ricchi...

mercoledì, luglio 10, 2002

Lo spunto per questa riflessione me lo ha dato nel pomeriggio un amico.
Perché la Hunziker non ha chiesto a Ramazzotti un bel po' di miliardi per la separazione come č ormai nella tradizione delle coppie famose ed ex innamoratissime del rutilante modo dello spettacolo?
Certo, l'enigma non č di quelli da risolvere a tutti i costi o da non dormirci la notte... qualcuno che conosco direbbe... "non č di quelli che fanno tremare i polsi...", soprattutto perché ciascuno č libero di prendere le decisioni che crede piů opportune. Diciamo allora cosě... del fatto che la Hunziker e Ramazzotti si siano lasciati non ce ne importa un bel niente, ma del fatto che lei in barba a tutti non abbia voluto una lira da lui (solo una parte di mantenimento per la figlia Aurora) ci fa pensare...
Molti diranno... eh giŕ, lei ora č lanciatissima, ricca di suo... e grazie che non chiede nulla!
Sě ma, attenzione... qui stiamo parlando di miliardi... tipo i 250 che la ex-moglie si č fatta dare da Pavarotti per la sua separazione... o di quelli che Ivana Trump si č fatta dare da Donald per potersi 'rifare' le labbra in eterno... fanno gola a tutti i miliardi, anche a chi ne ha...
Non la voglio fare lunga. Insomma io apprezzo molto la decisione della Hunziker. Credo che il fatto di essere stati sposati non legittimi la 'predazione' da parte di un coniuge nei confronti dell'altro, piů 'ricco' al momento della separazione. Certo le parti deboli vanno tutelate, ma un conto č tutelarle, un conto attribuire loro veri e propri patrimoni fantastiliardari ai quali magari hanno contribuito solo in minima parte o per niente.
E poi... altro che miliardi...so di coppie separate in cui lui fa i salti mortali per pagare gli alimenti a una lei che a volte nemmeno sceglie di lavorare, facendosi cosě mantenere (dico 'sceglie' perché non mi riferisco a chi non riesce a trovare lavoro pur cercandolo)...
Mah... magari sono io quella strana. In ogni caso tranquilli, non sono maschilista. Il discorso č ambivalente.
Quindi... brava Michelle! Oltre ad essere molto carina hai anche una dignitŕ che ti distingue. Come donna hai tutta la mia ammirazione.

lunedì, luglio 08, 2002

Dal diario di un homo economicus A.D. MMII

...Era giovedě... riunione in conclave con gli uomini della congregazione delle vendite... perfetti nella loro uniforme... camicia con collo a due bottoni... cravatta con nodo largo... sorriso smagliante... le loro parole d'ordine provenienti dalle terre di Britannia.. "Budget".."Time to market"..."Prospect" .... parole astruse per noi della capitale... abituati a "Preventivo"..."Affari"..."Sordi"... non l'attore ....proprio soldi con la "r"... quelli veri.. sesterzi... sghei.. palanche....
Mi domando e dico.... ma invece che autoerotizzarsi il cervello non farebbero prima a fare affari? Mah... misteri dell'economia globale... ma globale di che? I due terzi del mondo non ha un reddito di sopravvivenza... l' Africa č per lo piů senza reti tecnologiche.... ma te li vedi due come noi ... africani... che si inviano e-mail... senza esser certi che arrivino... se fosse possibile materializzare una e-mail che viaggia... savane... gazzelle... deserti... colpi di stato...
Ho lasciato la riunione con la scusa di un importante impegno con un uomo di governo.... improcrastinabile... e misteriosamente importante... si sentiva la bile che scorreva copiosa... l'invidia ha raggiunto livelli di pericolositŕ... alcune cravatte larghe hanno avuto il viso trasfigurato.... macchisenefrega... preferisco scriverti che sentirli... eppoi oggi sul serio ho da fare in centro......
Ho scoperto che piů invecchio... questo verbo rivolto a me stesso posso usarlo solo io ovviamente .... piů divento insofferente alle cose inutili..ovvie ..ripetitivamente senza senso... dovrebbero fare una carta ricaricabile per i mavaffa... tu vai lě ti carichi la carta e poi via sms arriva immediatamente al destinatario... senza nemmeno dirglielo... magari con un messaggio vocale di una simpatica signorina del call center.... " Buongiorno sono Daniela... le comunico un mavaffa da 10€ da parte del 33....... ".. efficace.. asettico.. tecnologico e ... massě diciamolo globalizzante e democratico...
Dai ti lascio... non preoccuparti fra poco tempo mi passerŕ questa fissa delle mail....


Grazie all'amico che mi ha scritto questa lettera... pungente e ironico come la solito...

Questa mattina ho terminato di leggere "Sull'amore", di Hermann Hesse. Trovo questo scrittore tra i piů grandi di ogni tempo soprattutto per la suggestione con cui sa descrivere luoghi, far rivivere emozioni, momenti della vita... Qui di seguito voglio inserire un brano tratto dal suo libro "Demian". Credo possa essere motivo di riflessione per ognuno di noi...

(...)La vita di ogni uomo č una via verso se stesso, il tentativo di una via, l’accenno di un sentiero. Nessun uomo č mai stato interamente lui stesso, eppure ognuno cerca di diventarlo, chi sordamente, chi luminosamente, secondo le possibilitŕ. Ognuno reca con sé, sino alla fine, residui della propria nascita, umori e gusci d’uovo di un mondo primordiale. Certuni non diventano mai uomini, rimangono rane, lucertole, formiche. Taluno č uomo sopra e pesce sotto, ma ognuno č una rincorsa della natura verso l’uomo. Tutti noi abbiamo in comune le origini, le madri, tutti veniamo dallo stesso abisso; ma ognuno, tentativo e rincorsa dalle profonditŕ, tende alla propria meta. Possiamo comprenderci l’un l’altro, ma ognuno puň interpretare soltanto se stesso.(H.Hesse, Demian, 1917)